telefono rosa

Telefono rosa, cresce la risposta e l’interesse per il servizio a sostegno dei familiari

700 telefonate nell’ultimo anno e mezzo

Cresce la risposta e l’interesse verso il Telefono rosa, un servizio che i volontari Arca hanno attivato per fornire sostegno ai familiari degli ospiti deceduti che sono passati in hospice.

Nell’ultimo anno e mezzo sono state effettuate oltre 700 telefonate e di queste quasi 560 parenti hanno avuto modo di confrontarsi con i camici arancioni. Solo il 20% dei contattati non ha risposto, di questi quasi il 10% hanno manifestato incertezza alla richiesta di supporto psicologico per sè o per gli altri parenti. A disposizione di queste famiglie c’è la dottoressa Roccasalva, psicologa che sostiene pazienti e famiglie già durante la degenza in hospice.

La rielaborazione del lutto

Buono è anche il riscontro in merito alla elaborazione del lutto, tra gli obiettivi principali del servizio: la maggior parte dei pazienti, l’82%, sembra riuscire a superare questa fase di lutto senza bisogno di aiuti specialistici, sostenuti dalla presenza di parenti, figli e  nipoti soprattutto, ma anche da amici e dal lavoro. 

C’è però un 10% che ha manifestato grandi difficoltà ad andare avanti e rielaborare la perdita subita in famiglia.   Per oltre la metà di questi è stata inviata la segnalazione alla psicologa di riferimento. Le difficoltà principali che sono emerse duranti i colloqui telefonici che i volontari effettuano costantemente, oltre al dolore per la perdita, sono gli attacchi di panico, la solitudine, la rabbia, i sensi di colpa. 

Alto il grado di soddisfazione tra i parenti

Alto, complessivamente, è il grado di soddisfazione di tutte le oltre 700 persone contattate. In particolare c’è un elevato grado di soddisfazione per le cure ricevute sia dai pazienti sia dai parenti durante la degenza in reparto, ma anche per le cure ricevute a casa, grazie al servizio di assistenza domiciliare. 

Dal report stilato dai volontari emerge poi un gradimento  che riguarda soprattutto l’attenzione, la disponibilità, la comprensione e l’umanità dimostrata dal personale dell’hospice e dai volontari.  Sono poi molto apprezzate le iniziative come la lettura il lunedì pomeriggio e la musica eseguita dall’arpista il sabato pomeriggio, le tisane, il risotto e i vari eventi organizzati in hospice in occasioni particolari.

Tra le criticità risulta qualche  motivo di insoddisfazione legato all’esigenza di essere più informati e avvisati sul peggioramento dello stato di salute del proprio caro e l’imminente decesso e in qualche caso,  sono emersi anche dei dubbi sul percorso di cura intrapreso.

“il tè del ricordo”, occasioni di incontro per 134 persone

Il servizio di Telefono rosa è caratterizzato anche dal focus, “il tè del ricordo” occasione per incontrare di persona i familiari e trascorrere un pomeriggio insieme, occasioni queste alla quale hanno partecipato nell’ultimo anno e mezzo 134 persone. Durante questi pomeriggi, l’ultimo è stato ad inizio giugno con 20 familiari, erano presenti oltre ai volontari anche alcuni medici  psicologi il dottor Carlo Peruselli e la psicologa dell’associazione Elisa Profeta. 

La presidente

“I numeri legati al telefono rosa sono molto significativi e indicano una costante crescita nel servizio – ha sottolineato la presidente Annamaria Colombo – crediamo molto in questa forma di supporto e coinvolgimento, molto importante proprio per rielaborare il lutto. Le famiglie apprezzano sia le telefonate a casa sia questi momenti di incontro organizzati in hospice con esperti, occasioni anche per ritrovarsi e condividere un pomeriggio insieme”.  

Scroll to Top