Si è svolta lo scorso venerdì 23 settembre, a Novedrate presso La tenuta Il nuovo bosco, la tradizionale cena sociale di Arca, occasione per l’associazione giussanese – che da oltre 30 anni opera all’interno dell’hospice – per premiare anche le storiche volontarie che da 15 anni fanno parte della grande famiglia.
Lucia Dante, Lidia Gandini, Ornella Cogliati, Maria Bertoletti, Cesarina Sola, Daniela Villa, Annamaria Brenna e Agata Tosto: si sono avvicinate al gruppo nel 2007 e dopo aver seguito il corso volontari, sono diventate a tutti gli effetti camici arancioni, dedicando tempo e attenzioni a tanti ospiti della struttura e alle loro famiglie.
La presidente Annamaria Colombo e il vicepresidente Marco Raffaele Casati hanno voluto ringraziarle per l’impegno profuso in questi anni, consegnando loro dei regali ma anche l’affetto di tutto il gruppo .
La serata di convivio è stata anche motivo di incontro per tutto il nuovo direttivo e per tutti i volontari, ed è stata l’occasione per consegnare al dottor Matteo Beretta che dirige l’hospice di via Milano, un ecografo, donato dall’associazione Arca ad uso della struttura. E’ stato acquistato grazie alle donazioni raccolte con l’5 x mille. Arriverà presto anche, una Fiat Panda, sempre a disposizione dell’hospice, anche questa acquistata dai camici arancioni, grazie alla generosità di tanti cittadini che hanno scelto «Arca volontari in hospice» , nella loro dichiarazione dei redditi.
«Tutte le donazioni alla nostra associazione sono per noi motivo di orgoglio, ma anche di grande riconoscenza. Siamo stati felici di aver donato l’ecografo, molto utile in hospice e di aver ospitato il dottor Trivelli che ha avuto modo di conoscere la nostra grande famiglia, i nostri volontari che rappresentano il punto di forza della nostra associazione», ha voluto ribadire la presidente Colombo.
Presenti alla cena sociale anche l’ex presidente Mario Caspani e due importanti ospiti: Marco Trivelli, direttore generale dell’azienda ospedaliera Asst Brianza che nel corso dell’evento ha avuto modo di conoscere la grande famiglia Arca, definendo i volontari come «la vera cura alla sanità» e il dottor Mapelli, che è stato primario dell’hospice di via Milano per parecchi anni.